alitosi

L’alito cattivo, o alitosi, è un disturbo comune che colpisce circa il 25% della popolazione e indica l’odore sgradevole che si emette dal cavo orale durante la respirazione. Può interessare chiunque (bambini, adulti, anziani) e può essere un motivo di disagio, soprattutto nei rapporti interpersonali. Nella maggior parte dei casi questa condizione è legata a cattive condizioni della bocca o ad abitudini che si possono correggere.

Le tipologie

L’alito cattivo può essere di tue tipologie: l’alitosi transitoria e quella patologica.

Alitosi transitoria

L’alitosi transitoria è fisiologica e si manifesta per esempio al risveglio, a seguito dell’assunzione di farmaci, alcool, cibi (quali aglio, cipolla, spezie…) o conseguente all’abitudine al fumo. Può migliorare con un corretto controllo della placca.

Alitosi patologica

L’alitosi patologica, invece, riguarda circa il 10% dei casi, nell’86%-90% di essi, ha origine da patologie del cavo orale come, ad esempio, la parodontite e le carie; solo in percentuale ridotta deriva da patologie extraorali, quali il diabete mellito, patologie del fegato, delle vie respiratorie e renali.

Alito cattivo: cause

Un’igiene orale non scrupolosa è la causa principale dell’alito cattivo. Non solo la placca batterica che si deposita sulle superfici dentali, ma anche la patina che si forma sulla lingua, sono causa di alito cattivo. Approfondiamo, in dettaglio, quali possono essere le cause dell’alitosi interne ed esterne alla bocca:

Le cause interne alla bocca

Tra le principali cause dell’alito cattivo relative alla bocca troviamo:

  • Igiene orale: la pulizia accurata dei denti è essenziale per evitare questa condizione. Un’igiene scarsa non allontana i residui alimentari e favorisce l’accumulo di una sottile pellicola (placca batterica) sulle superfici dei denti, delle gengive e della lingua. I batteri utilizzano queste sostanze e producono i composti che sono la causa principale del cattivo odore. Inoltre, la placca batterica presente sul dorso della lingua si va a depositare tra le papille gustative, producendo il cattivo odore. Ad aggravare la situazione è, inoltre, la mancanza o l’inaccurata detersione degli spazi interdentali che porta ad accumulo di placca e residui di cibo.
  • Saliva: l’azione della saliva è di duplice importanza: detersione ed effetto tampone. Tutte le condizioni che determinano la bocca secca (xerostomia) favoriscono l’alitosi. La riduzione del flusso salivare può avere un impatto enorme nella genesi di questa patologia.
  • Malattie orali: tutte le patologie che colpiscono il cavo orale (gengiviti, parodontiti, carie estese, malattie della mucosa) aumentano l’alitosi. È quindi necessario mantenere in buona salute la propria bocca controllando periodicamente con il dentista lo stato di denti e gengive. La patologia può essere causata anche dalle malattie delle ghiandole salivari (diabete, sindrome di Sjoren), dalla radioterapia o dalla chemioterapia. A volte l’alitosi costituisce un sintomo precoce della parodontite. I batteri anaerobi, ovvero quelli che sopravvivono in assenza di ossigeno, proliferando all’interno delle tasche parodontali producono composti volatili solforosi (CVS) responsabili del cattivo odore.
  • Altre cause: otturazioni, apparecchi ortodontici e protesi difficili da pulire, favoriscono l’accumulo della placca e possono causare alitosi.

Le cause esterne alla bocca

Tra le cause esterne alla bocca, troviamo invece:

  • Alimenti: aglio, cipolla, porri e alcune spezie possono causare odori sgradevoli nell’alito fino a 72 ore dopo la loro assunzione;
  • Alcool: le bevande alcoliche sono una causa comune di questo disturbo;
  • Fumo: l’abitudine al fumo di tabacco conferisce all’alito un odore caratteristico e persistente;
  • Farmaci: Come, ad esempio, i farmaci che riducono il flusso salivare;
  • Malattie: in alcuni casi l’alitosi può essere causata da patologie infiammatorie come le sinusiti e le tonsilliti. Anche alcune malattie bronchiali e gastriche possono determinare la genesi dell’alito cattivo.

Alito cattivo: diagnosi

Nonostante l’alitosi sia una condizione molto comune, l’autodiagnosi non è sempre facile ed è buona regola affidarsi a un Odontoiatra o a un Igienista dentale per effettuare una valutazione corretta. L’esame più utilizzato è quello organolettico (sniff test) nel quale il paziente esamina attraverso il proprio olfatto la presenza o meno di alitosi. Esistono, comunque, in commercio degli strumenti che possono valutarne non solo la presenza ma anche il livello di gravità.

alitosi

Esame organolettico “sniff test”

Alitosi: rimedi e trattamenti

La terapia è strettamente correlata alla diagnosi. Il professionista deve intervenire sulle patologie del cavo orale e istruire il paziente ad avere una corretta igiene orale.

È necessario fare attenzione a detergere accuratamente anche gli spazi interdentali con lo scovolino o con il filo interdentale, non dimenticando mai di pulire il dorso della lingua con lo spazzolino stesso o con presidi specifici (puliscilingua o netta lingua) che hanno il compito di rimuovere delicatamente ed efficacemente la placca batterica.

alitosi rimedi

Puliscilingua o netta lingua

In presenza di riduzione della quantità di saliva prodotta conosciuta anche come iposcialia, è essenziale prendere alcuni accorgimenti. Il professionista è in grado di suggerire strategie per mantenere umettato il cavo orale, così come dei consigli alimentari che aiutino la gestione di questo disturbo.

Per evitare l’alito cattivo è consigliabile seguire alcuni semplici accorgimenti:

  • Avere una corretta igiene orale: spazzolare bene i denti, pulire gli spazi tra i denti con l’apposito filo e scovolino, spazzolare la lingua. Attenzione, l’utilizzo di collutori o caramelle non è risolutivo per la terapia dell’alitosi, in quanto maschera temporaneamente il cattivo odore senza eliminarne le cause.
  • Evitare di mangiare cibi che causano un cattivo odore dell’alito (aglio, cipolla e simili);
  • Non fumare sigarette, sigari o pipa.

Quando si soffre di questo disturbo la cosa migliore da fare è parlarne con il dentista che potrà individuare le cause del cattivo odore e aiutare il paziente a risolvere il problema. Se le cause dell’alito cattivo individuate non riguardano il cavo orale, è opportuno consultare il medico generico.


 

Leggi anche