curettage

Negli ultimi decenni, la parodontologia ha compiuto notevoli progressi, portando a un’evoluzione significativa delle tecniche terapeutiche. Il curettage gengivale, un tempo ampiamente utilizzato, è oggi considerato una pratica superata.

Curettage significato

Il termine “curettage gengivale” si riferisce a una tecnica odontoiatrica che in passato veniva utilizzata per trattare le infezioni parodontali. L’obiettivo era rimuovere la placca batterica e il tartaro depositati sul dente e in più rimuovere il tessuto gengivale infiammato utilizzando uno strumento manuale chiamato curette di Gracey. Questa procedura mirava a ridurre l’infiammazione e promuovere la guarigione dei tessuti gengivali.

Negli anni, però, la ricerca scientifica ha dimostrato che il curettage gengivale, inteso come rimozione del tessuto interno della tasca parodontale, non offre vantaggi significativi rispetto ad altre tecniche più moderne. Oggi viene considerato una pratica obsoleta, sostituita da trattamenti più efficaci e meno invasivi.

 

curette di gracey

Curette di Gracey

Curettage a cielo coperto e a cielo aperto

Tradizionalmente, il curettage gengivale poteva essere eseguito in due modi: a cielo coperto e a cielo aperto.

  • Curettage a cielo coperto: indicato per tasche gengivali poco profonde (fino a 4-5 mm), eseguito senza incisioni, mediante l’uso di curette o strumenti sonici e ultrasonici.
  • Curettage a cielo aperto: impiegato per tasche più profonde (oltre 5 mm), prevedeva l’incisione del tessuto gengivale per permettere una pulizia più accurata delle radici dentali. In seguito, i lembi gengivali venivano suturati per favorire la guarigione.

Perché il curettage gengivale è obsoleto?

Oggi sappiamo che il successo del trattamento della parodontite non dipende esclusivamente dalla rimozione meccanica della placca e del tartaro, ma da un approccio terapeutico più completo. Le attuali linee guida internazionali, tra cui quelle della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP), sottolineano che:

  • Il debridement sottogengivale (rimozione di placca batterica e tartaro che si accumulano nelle tasche parodontali) è più efficace e sicuro rispetto al curettage;
  • Non è necessario rimuovere il tessuto interno della tasca per ottenere la guarigione;
  • Un trattamento parodontale efficace si basa su un approccio integrato che include la motivazione del paziente e il miglioramento dell’igiene orale.

L’evoluzione del trattamento della parodontite

Negli ultimi anni, la comprensione dei meccanismi che regolano l’insorgenza e la progressione della parodontite ha portato a una rivoluzione nella gestione della malattia. L’approccio tradizionale, basato su ripetute sedute di pulizia dentale e interventi chirurgici estesi, si è rivelato inefficace nel lungo termine e spesso invasivo, con possibili implicazioni estetiche e disagi per il paziente.

Oggi la ricerca ha dimostrato che il trattamento della parodontite deve essere personalizzato e affrontato in modo globale. La malattia non è solo un problema localizzato ai denti, ma è influenzata da molteplici fattori, tra cui lo stile di vita e lo stato di salute generale. Per questo motivo, un approccio efficace deve includere:

  • motivazione e coinvolgimento del paziente: la terapia inizia con un’adeguata educazione all’igiene orale, fondamentale per ridurre l’accumulo di placca batterica;
  • modifica delle abitudini nocive: il fumo e il diabete non controllato sono tra i principali fattori di rischio per la parodontite. Il loro controllo è essenziale per il successo della terapia;
  • terapia parodontale non chirurgica: la rimozione della placca e del tartaro sopra e sotto gengivale viene eseguita con strumenti manuali e ultrasonici, senza la necessità di eliminare il tessuto interno della tasca, come avveniva con il curettage;
  • monitoraggio e rivalutazione: il controllo periodico permette di verificare i progressi e adattare la terapia alle esigenze del paziente.

La chiave per il successo della terapia parodontale è quindi un trattamento personalizzato, che considera il paziente nella sua totalità. Solo dopo aver affrontato e corretto i fattori di rischio è possibile eseguire interventi di pulizia professionale mirati, garantendo così risultati duraturi.

Metodologie di strumentazione non chirurgica

Le nuove tecnologie hanno rivoluzionato la parodontologia, rendendo il trattamento della malattia più efficace e meno invasivo. Tra gli strumenti più utilizzati, troviamo:

  • strumenti ultrasonici, che sfruttano vibrazioni ad alta frequenza per rimuovere placca e tartaro in modo preciso e con un maggiore comfort per il paziente.
  • strumenti sonici, che, sebbene meno potenti rispetto agli ultrasonici, possono comunque svolgere un ruolo nella pulizia delle superfici dentarie.
  • strumenti manuali, come le curette, rimangono un elemento fondamentale nella terapia parodontale non chirurgica, poiché consentono un controllo accurato e selettivo della rimozione dei depositi batterici.
  • Laser, un’altra tecnologia impiegata nel trattamento parodontale, che può esercitare un’azione decontaminante all’interno della tasca parodontale. Tuttavia, le evidenze scientifiche attuali non supportano un’efficacia superiore rispetto alla strumentazione tradizionale, e il suo utilizzo non può sostituire la necessaria rimozione meccanica dei batteri.

In alcuni casi selezionati, l’uso di antibiotici locali direttamente all’interno della tasca parodontale può supportare la guarigione, affiancandosi alla terapia meccanica. Per quanto riguarda la terapia antibiotica sistemica, sebbene possa offrire vantaggi in specifiche situazioni, il suo utilizzo è limitato per via del rischio globale rappresentato dall’antibiotico-resistenza. Pertanto, il trattamento della parodontite deve basarsi su una strumentazione efficace e scientificamente validata, evitando approcci non supportati da evidenze solide.

Conclusione

Il curettage gengivale appartiene ormai al passato. La moderna parodontologia si basa su approcci scientificamente validati, che garantiscono trattamenti più efficaci, meno invasivi e meglio tollerati dai pazienti. La chiave per il successo nella cura della parodontite è un mix di terapia meccanica professionale, igiene orale domiciliare accurata e controlli regolari dal dentista.

Se hai sintomi come gengive sanguinanti, retrazione gengivale o sensibilità dentale, non aspettare: consulta il tuo odontoiatra per una valutazione approfondita e un piano di trattamento personalizzato.

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