detartrasi

La parodontite, spesso conosciuta come piorrea, è una delle più comuni malattie croniche che possono colpire il nostro organismo. Per prevenirla è necessaria un’attenta igiene orale, di cui la detartrasi è un componente fondamentale. Viene eseguita dal dentista o dall’igienista dentale e consiste nella rimozione della placca e del tartaro con la finalità di mantenimento della salute dei denti e delle gengive. Anche se molto conosciuta come “detartrasi”, il termine corretto per questa pratica è “igiene orale professionale”.

Questa malattia, di origine batterica, riconosce molti fattori di rischio. Per il successo a medio-lungo termine, infatti, risulta fondamentale proprio il controllo di questi fattori, tra cui:

  • placca e tartaro;
  • tasche parodontali residue;
  • fumo;
  • diabete;
  • restauri dentali adeguati.

Come si sviluppa il tartaro e a cosa serve la detartrasi?

Uno degli aspetti più importanti è il controllo della placca batterica, poiché:

  • nella placca sono contenuti i batteri;
  • la placca si accumula sui denti e crea i presupposti per innescare le fasi infiammatorie, fondamentali per lo sviluppo della malattia;
  • la placca non rimossa si calcifica e diventa tartaro, che è il substrato ideale per l’adesione di nuovi batteri.

È proprio attraverso l’igiene orale professionale (detartrasi) che si esplica il controllo della placca e la rimozione del tartaro, dalla cui fondamentale necessità deriva infatti la parola detartrasi.

È importante prevenire la formazione del tartaro?

Il professionista ha il compito di prevedere e assicurare tutte le istruzioni sugli strumenti d’igiene orale da utilizzare a casa, personalizzandoli a seconda delle diverse situazioni. L’addestramento e l’istruzione richiede tempo e massima dedizione, ma è l’unico modo per ottenere un risultato di qualità che contribuisca, insieme alle sedute di detartrasi, a mantenere la bocca in salute.

Come viene controllata la formazione della placca?

È importante che ci sia una verifica del nostro grado d’igiene orale domiciliare da parte del professionista. Esiste un parametro oggettivo che si chiama indice di placca, attraverso il quale è possibile verificare con un test completamente indolore il livello di controllo.

  • Un buon controllo di placca per definizione corrisponde ad una percentuale inferiore al 20% di placca visibile calcolando tutti i denti presenti.
  • L’assenza di placca spesso si accompagna all’assenza di sanguinamento (che si può calcolare con l’indice di sanguinamento) che rappresenta un parametro importante per decretare la stabilità parodontale.

Il controllo di placca è alla base della prevenzione della formazione del tartaro.

Come può essere ottimizzato il controllo di placca?

Il controllo di placca può essere ottimizzato attraverso sedute ambulatoriali di pulizia dentale professionale che devono avere lo scopo di innalzare il livello di attenzione e aiutare nel raggiungimento dell’obiettivo (indice di placca < 20%). Spesso si tende a considerare le sedute professionali come una risoluzione del problema, ma è ormai dimostrato che non è così.

È chiaro che la cura del parodonto passa attraverso anche la strumentazione professionale, ma è proprio il controllo quotidiano che garantisce la stabilità del parodonto.

Esiste uno studio (dove i partecipanti erano chiamati a non eseguire l’igiene orale) che dimostra come bastino 48 ore per sviluppare i primi segni d’infiammazione. Questo spiega come sia fondamentale il controllo di placca qualitativo e costante tramite l’igiene orale che possiamo fare a casa.

Il trattamento degli odontoiatri dei propri pazienti a livello parodontale è stato recentemente stabilito in letteratura con linee guida dalla Federazione Europea di parodontologia.

In quali step si divide la terapia parodontale?

La terapia parodontale non chirurgica si divide in due step.

  • Il primo step è volto alla rimozione della placca e del tartaro sopragengivale e a fornire l’istruzione e la comunicazione delle tecniche di igiene orale domiciliari.
  • Il secondo prevede la rimozione della placca e del tartaro sottogengivale e consente la risoluzione dei quadri infiammatori più profondi.
detartrasi

esempio di strumento per la detartrasi

Ogni quanto fare la detartrasi?

In letteratura scientifica ci sono diversi studi che indicano i tempi corretti in cui fare sedute professionali di igiene orale o detartrasi. Dall’analisi dei principali studi in materia emerge una necessità di frequenza variabile dai 6 mesi fino a 3-4 mesi.

I parametri principali alla base della frequenza delle sedute sono dati:

  • dall’analisi generale del paziente;
  • dal grado dell’eventuale malattia parodontale;
  • dalle caratteristiche locali derivate dall’analisi dei fattori di rischio.

È infatti possibile ottenere per ogni persona un profilo di rischio individuale che aiuta a determinare il timing corretto per la terapia professionale.

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