pressione alta

Prendersi cura della salute di denti e gengive con una corretta igiene orale e una pulizia parodontale profonda (ottenuta attraverso la terapia parodontale non chirurgica) consente di salvaguardare anche la salute del cuore.

È quanto emerge da un report congiunto della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) e dalla Società Italiana di Ipertensione Arteriosa (SIIA), pubblicato sulla rivista ‘High Blood Pressure and Cardiovascular Prevention’ e presentato al Congresso nazionale 2023 della SIdP.

Secondo questo rapporto la riduzione del 30% dell’indice di sanguinamento gengivale al sondaggio parodontale, ottenuta con una pulizia profonda delle tasche gengivali e una corretta igiene orale professionale e domiciliare, abbassa di ben 11 punti la pressione arteriosa massima, ed è più efficace di una dieta povera di sale. Si parla, infatti, di un’efficacia maggiore del doppio rispetto a una dieta anti-ipertensiva, bilanciata e povera di sale, che abbassa in media la pressione di 5 punti, ma che resta fondamentale in aggiunta alla terapia farmacologica.

Correlazione tra le malattie delle gengive e ipertensione

La parodontite, malattia infiammatoria che colpisce i tessuti che circondano il dente e, nei casi più gravi, ne causa la caduta, si associa a un rischio più elevato di pressione alta, correlazione provata da tempo da un numero crescente di studi. La parodontite è preceduta dalla gengivite, infiammazione gengivale più superficiale e, soprattutto, reversibile.

Gli individui con ipertensione dovrebbero fare controlli più frequenti dal dentista e le persone con problemi parodontali dovrebbero essere informate che questa condizione li espone a un maggior rischio di pressione alta.

Ipertensione e parodontite condividono molti fattori di rischio:

“L’ipertensione colpisce dal 30 al 45% della popolazione adulta, oltre 20 milioni di persone in Italia, ed è tra le cause principali di mortalità per infarto e ictus. Allo stesso modo, la parodontite riguarda oltre il 50% degli individui, più di trenta milioni nel nostro Paese e si associa ad un rischio più elevato di soffrire di pressione alta che, nei casi di parodontite grave, può addirittura raddoppiare – dichiara Nicola Marco Sforza, Presidente SIdP.

Linee guida SIdP e SIIA per i professionisti

SIdP e SIIA hanno unito le forze e messo a punto una guida pratica per i professionisti della salute su corretti percorsi diagnostici e di cura per chi soffre di queste patologie, oltre a un decalogo informativo con raccomandazioni pratiche per diagnosi e screening incrociati.

“Con poche e semplici domande sulla pressione arteriosa, il dentista potrà identificare i pazienti con infiammazione gengivale con un rischio più alto di ipertensione per i quali è necessario un controllo della pressione invitandoli a rivolgersi allo specialista” osserva Sforza.

D’altro canto è di fondamentale importanza anche per l’internista o il cardiologo inserire nella valutazione del paziente alcune domande sullo stato di salute orale, che possono rappresentare una spia per un potenziale rischio di parodontite – aggiunge Guido Grassi, pas president della SIIA e presidente della European Society of Hypertension (ESH) – Questa semplice valutazione può essere molto utile sia nell’intercettazione delle persone con un rischio di ipertensione più alto, sia nella diagnosi precoce di questa malattia in coloro che non sanno di averla”.

Scarica il decalogo per il paziente con ipertensione arteriosa e parodontite

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