nettalingua

Tra gli strumenti dedicati all’igiene orale domiciliare che permettono di rimuovere la placca dalle zone della bocca dove può insidiarsi vi è anche il cosiddetto “nettalingua”, altresì nominato “tongue scraper”. Questo particolare e poco diffuso strumento può essere aggiunto ai presidi domiciliari di igiene orale per ottimizzare la rimozione del biofilm batterico dalla superficie della lingua.

Com’è fatto un nettalingua?

Il nettalingua si compone generalmente di un manico in plastica, al quale si collega una parte lavorante costituita da un anello conformato a fionda, che essendo strutturato con un lato smusso e uno più acuto, vede in quest’ultimo quello attivo sulla superficie linguale per eliminare quello strato batterico fortemente adeso a formare la cosiddetta “patina linguale”.

nettalingua

Esempio di nettalingua in plastica

Come usare il nettalingua?

L’utilizzo del nettalingua è molto facile e veloce. Basta infatti farlo scorrere su tutta la lunghezza della lingua, procedendo dalla parte più interna a quella più esterna, fino alla completa eliminazione dello strato superficiale biancastro eventualmente presente. È sufficiente esercitare una leggerissima pressione per riuscire a rimuovere batteri e altri depositi responsabili anche dell’alitosi.
Dopo ogni movimento è bene risciacquare il nettalingua sotto l’acqua corrente. Questo strumento può essere usato sia dagli adulti che dai bambini e permette di asportare i germi fino alla base della lingua.
Il suo impiego si rivela particolarmente utile al mattino, ma può essere ripetuto anche dopo ciascun pasto della giornata.

nettalingua in metallo

Esempio di nettalingua in metallo

Qual è l’aspetto di una lingua sana?

La lingua è rivestita da uno strato mucoso all’interno del quale sono distribuite le papille gustative. Tra le papille gustative si depositano spesso detriti, batteri e cellule morte, tutte sostanze che possono permanere nel distretto linguale anche per lungo tempo.

Generalmente, la lingua appare rosea se in stato di salute. Quando invece appare coperta da una patina bianca vi sono le premesse perché questa situazione clinica sia l’espressione di un accumulo batterico locale o il sintomo di un problema di salute.

lingua sana

lingua sana

Come combattere l’alitosi?

Quando si soffre di alito cattivo, una delle soluzioni, assieme alla terapia non chirurgica della parodontite eventualmente presente e alle altre corrette abitudini di igiene orale domiciliare, è la corretta pulizia della lingua. Infatti, l’alitosi vede tra le sue possibili cause anche un lavaggio inadeguato della lingua.
Una lingua non pulita può presentare una sorta di patina bianca composta appunto da batteri, funghi e resti di cibo che ne ricoprono l’intera superficie e che, quando non rimossi con una pulizia mirata, possono anche causare infezioni.
L’eccessiva flora batterica che vi può risiedere contiene numerosi batteri del tutto simili a quelli che alimentano la placca batterica spesso presente sui denti. Tali germi producono composti solforati volatili (come idrogeno solforato) e altre sostanze, quali gli acidi grassi a catena corta, che sono i primi responsabili dell’alito cattivo.

Grazie all’uso quotidiano del nettalingua è possibile contrastare la deposizione della placca dentale in nicchie anguste e lo spiacevole fenomeno dell’alitosi che ne potrebbe conseguire, spesso correlato anche dalla presenza di parodontite.
Contribuiscono al raggiungimento dello stato di salute anche la riduzione del consumo di alcol, una migliore idratazione e l’astensione dal vizio del fumo di sigarette.

Conclusioni

Nella scelta degli strumenti di igiene orale domiciliari necessari ed efficaci va annoverato anche il nettalingua. Non molto utilizzato, merita di essere introdotto nella routine quotidiana soprattutto nei casi in cui l’esame obiettivo della lingua da parte dell’odontoiatra evidenzi una conformazione non regolare e la presenza di un’antiestetica e potenzialmente maleodorante e dannosa patina bianca.

 

Guarda il video e scopri cos’è il nettalingua e come si usa

Guarda l’articolo in pillole:

 

 


 

Leggi anche