Gengive bianche

Le visite di controllo dal dentista sono fondamentali non solo per valutare lo stato di salute dei nostri denti ma anche per intercettare o diagnosticare delle lesioni ai livelli dei tessuti molli (gengive, lingua e mucosa di rivestimento di guance labbro e palato molle) potenzialmente pericolose o comunque sintomo di patologia. Prestiamo quindi particolare attenzione quando notiamo di avere le “gengive bianche”: vediamo insieme quali possono essere le tipologie di lesioni che le hanno provocate e come trattarle.

Gengive bianche: quali sono le lesioni dei tessuti molli più frequenti e quali le loro cause?

Le lesioni che provocano le “gengive bianche” che vengono diagnosticate più frequentemente all’interno del cavo orale sono:

  1. Lichen Planus Orale

    Si presenta con delle linee striate biancastre che assumono una conformazione reticolata, normalmente in maniera bilaterale. In caso mostri anche aree eritematose o ulcerate va effettuata una biopsia per escludere patologie più gravi.
    La causa di questa lesione è di base autoimmunitaria. I fattori di rischio associati più documentati sono il fumo di sigaretta, lo stress o la presenza di infezioni. La cura spesso è a base cortisonica e normalmente ha un decorso benigno.

    Lichen Planus Orale

    Esempio di Lichen Planus Orale

  2. Candidosi

    Si manifesta con delle placche biancastre facilmente asportabili che nascondono una mucosa eritematosa e dolente. La candidosi orale può presentarsi in varie zone della bocca e sulla superficie linguale. La causa di questa lesione è di origine micotica, originata da un fungo chiamato “candida albicans”. Commensale normalmente innocuo, la candida può creare infezioni a seguito del calo delle difese immunitarie, infezioni batteriche o virali e quando vengano eseguite terapie farmacologiche con antibiotici o cortisonici. Normalmente, le lesioni guariscono con una buona igiene orale mediante l’uso di collutori di Clorexidina o antimicotici come il Miconazolo e la Nistatina.

  3. Ipercheratosi

    Si tratta di una condizione nella quale si presenta un ispessimento della mucosa superficiale accompagnato da un aspetto biancastro. Normalmente è dovuta a frizione, attriti, o traumatismo da corpo estraneo (es: protesi mobile). È una lesione molto spesso associata a morsicature ripetute da denti mal posizionati o bordi protesici incongrui.
    Una volta rimosso l’agente scatenante va controllata e ricontrollata dopo due/tre settimane per verificare la remissione dell’aspetto biancastro.

  4. Leucoplachia

    Si presenta come una lesione bianca in rilievo che non si esfolia e non da sintomatologia dolorosa. Si manifesta il più delle volte in maniera unilaterale potendo apparire sia a livello gengivale che a livello delle altre mucose di rivestimento e sulla lingua. È considerata una lesione precancerosa, in quanto si associa a un rischio aumentato di sviluppare una forma tumorale (lesione precancerosa). Il fattore di rischio più frequentemente associata a questa lesione è il fumo.

È necessario trattare tali lesioni?

Il più delle volte, le “gengive bianche” sono causate da lesioni di carattere benigno e si gestiscono come abbiamo riportato nel paragrafo precedente con trattamenti topici locali a base di collutori o gel antimicrobici, antimicotici o cortisonici.
Nel caso in cui la causa fosse traumatica, è molto importante intervenire sull’origine del trauma. Nel caso in cui ci trovassimo di fronte a lesioni con una componente ulcerosa associata o in presenza di una leucoplachia, il protocollo prevede un’escissione bioptica (rimozione dell’intera area, più una porzione di tessuti normali circostanti) che, oltre a fungere in alcune situazioni da trattamento chirurgico, diventa fondamentale per l’analisi istologica necessaria per determinare la diagnosi oggettiva della lesione e verificare eventuali forme tumorali.

 Possiamo concludere che le lesioni bianche del cavo orale sono normalmente benigne, gestendosi il più delle volte con trattamenti topici. Resta comunque di vitale importanza il controllo odontoiatrico se notiamo delle macchie bianche sulle gengive, per intercettare eventuali lesioni sospette, fondamentali per la prevenzione dei tumori della bocca e per eseguire una corretta strategia diagnostica e terapeutica.

 

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